VITA Ε MORTE DEL P.F. ALESSANDRO BALDRATI DA LVGO

  1. (05) BIBLIOGRAPHIE HELLENIQUE XVII TOME DEUXIEME
  2. 420 VITA Ε MORTE DEL P.F. ALESSANDRO BALDRATI DA LVGO Fatto morire nella Citta di Seio da Turchi per la Fede Cattolica li 10 di Febraro 1645. Scritte DA LEONE ALLACCI Accademico Vmorista di Roma, Incognito di Vcnetοa, & Apatista di Fiorenza. IN ROMA, Per Francesco Moncta. 1657. Con licenza de' Superiori. In-12 de 6 feuillets non chiffrιs et 120 pages. En tκte du volume, on lit une ιpξtre dιdicatoire de Lιon Allati\ s a Raymond Gapizucchi, maξtre du sacrι Palais Apostolique. Au verso du f. 5 se trouve ('enumeration des Scritture dclle quai, si e servito l'auttore in questo racconto. On y remarque : 1° Processo formate dclla morte di F. Alessandro da Lugo da Monsig. ANDREA Soffiano, vescovo di Scio, in Scio, per gli atti di Nicolo de Portu, notario publico e cancclliere dιlia corte vescovale di detta cittΰ. 2° Relatione dιlia morte dclC istesso scritto da Monsig. Andrea Soffiano, vescovo di Scio, in Scio, li lk febraro 16ri5, mandata alla S. Congregatione de fide propaganda. Bibliothθque nationale de Paris : H 2818. 2 (Invent. H 10744). Jacques (en religion Alexandre) Baldrati naquit ΰ Lugo, le 25 sep- tembre 1595, de Cιsar Baldrati et de Lucie de' Bianchi. Il prit 1 habit de S. Dominique le 15 janvier 1612 et fut martyrisι par les Turcs, ΰ Chios, le 10 fιvrier 1645. Michel Giustiniani parle assez longuement de ce personnage dans sa Scio sacra del Rito latino (Avellino, 1058, in-4°), pages 209 ΰ 226. Nous empruntons au mκme ouvrage (pp. 204 ΰ 206) les dιtails suivants sur Andrι Sophianos : Andrea Soiοiano Sciotto, figliuolo di Nicolo e di Fiore Castelli, nato nell' anno mille cinquecento novanta, essendo attualmente vescovo dell' isola di Santorini, successe ΰ frΰ Marco nel vescovato di Scio nell' anno 1641, ΰ 10 di marzo, richiesto non solo da' Giustiniani, ma dιlia piω nobile e sensata parte de' cittadini, per haver loro esperimentato il suo discrete procedere, oltre alla sufficienza dιlia dottrina e bontΰ di vita, in tempo che haveva essercitato il vicariato gιnιrale del suo predecessore, ancorche vi concorressero altri soggetti, e spe- cialmente il sudetto Tubino, protetto vivamente da Francesco Ingoli, segretario primiero dιlia Sacra Congregatione dιlia Propaganda Fede (percξoche ad essa sono state appoggiate 92 BIBLIOGRAPHIE HELLENIQUE dalla Sede Apostolica le direttioni dιlie Chiese dell' Arcipe- lago, dopo la sua erettione, fatta con gran prudenza e pietΰ da papa Gregorio XV, e con non minore vigilanza e zelo promossa da Urbano VIII e da gli altri suoi successor!) essendo stato pienamente informato papa Urbano dιlie qualitΰ di monsignor Andrea e di colore che lo richiedevano, dal cardinale Gio. Battista Pamphilio, poscia papa col nome d'Innocentio X, e dair eruditissimo e maestoso cardinale Bernardino Spada, a' quali era stata commessa da Sua Beatitudine la loro informa- tione per opera dell' humanissimo Cassano Giustiniani e mia, che composi ancora la lettera che segue, scritta da' sudetti Sciotti alla mentovata Congregatione : Eminentissimi e revercndissimi Signori e Padroni colendis- sirni, Essendo vacato il vescovato di questa cittΰ per morte di monsignor frΰ Marco Gnistiniano di buona memoria, per mold degni rispetti ci conoscemo tenuti ΰ rappresentare riverente- mente ΰ cotesta sacra Congregatione, quale de' soggetti nostri cittadini sia il pi h idoneo e proportionato alli hisogni di questa cittΰ per suo successore; giΰ cite, oltre li requiski de' sacri canoni e costitutioni apostoliche, bisogna particolarmente che habhia l'infrascritte 'jua/itΰ. Primo, che non sia forastiero, ma nato suddito del Turco, accio non sia tenuto per spia e non sia soltoposto aile avanie. Secondo, che sia bcn nato e che sappia la lingua greca per potere intenderc i cittadini per se stesso, tanto ne/le confessioni, quanto negli loro particolari affari : essendo anche il vescovo giudice ordinario nel/e cause civiliΰ coloro che vogliono litigare christianamente. Terzo, che habbia maniera di mantenere la quiθte & unione ira Monesi e Borghesi, e frΰ Latini e Ceci, che spesso sogliono nascere trΰ di loro differenze di consideratione. Quarto, che in occasione degli aggravij, che vengono fatti alla cittΰ, passa, come persona di autoritΰ, interporsi e trattare aggiustamenti con li Turchi, dominant! di essa. E perche in persona di monsignor Soffiano, nostra cittadino, concorrono le sudelle buone qualitΰ, havendolo noi esperimentato, mentre, in spatio didiece anni, hΰ essercitato ANNΙE 1657 93 il vicariate di (juesta cittΰ, e principal mente nel tempo dιlie pesti, somministrando egli solo, con raro essempio di pietω e con pericolo delta sua vita gli sacramenti di santa chiesa agli appeslati, & havendo fatto altre opθre degne di pastore, e di grandissima edificatione di tutti : perciΰ unilamenle noi sollo- scritti in nome di tutta questa cittΰ supp/ic/iiamo liumilmente l'eminenze vostre ΰ restar servile di significare alla Santitΰ di ?. S. il senso universale di noi, afpnche per niera sua pietω, e per conservatione & accrescimcnto del cullo divino, si clegni essaudirci e conso/arci : mentre alla Santitω Sua riverenle- mente baciamo H santissimi piedi, & ail' Eminenze vostre fac- cia/no humilissima riverenza. Di Scio, ΰ 11 di maggio IGkl. Dell' Eminenze vostre hu/nilissimi e devotissimi servitori ?. ?. Havendo Andrea preso inimediatamente possesso dιlia nuova Chiesa di Scio, comincio ΰ governarla con ogni solleci- tiuline pastorale, usando esatta diligenza parimente di coope- l'arc aile sodisfattioni di tutti, benche non gli sia riuscita interamente propitia. Et, pages 231-232 : Andrea Soflξano, dopo esser stato in Roma alla visita de' Sacri Limini nel pontificato d'Innocentio X, con riportare___ per suo mantenimento cento scudi annui del legato del cardi- nale Benedetto Giustiniani lasciato per la visita dell' Arcipe- lago, e poscia in Parigi, con ottenere dalla Regina non so che aiuto di danari, θ ritornato nella sua residenza, invigilando al bene dell' anime sottoposte alla sua direttione, per corris- pondere non solo all' obligo della sua gravissima carica, mil all' afietto sviscerato col epiale quei nobili e cittadini l'hanno desiderato e procurato per loro amorevolissimo pastore. Une lettre du sultan Sιlim, datιe de Constantinople, derniers jours de rιby-ul-akhir 975 de l'hιgire, et adressιe au gouverneur de Caffa, pour lui intimer l'ordre de mettre en libertι les Giustiniani dιtenus dans cette ville, fut traduite du turc en grec par Andrι Sophianos et envoyee par lui, en 1651, a l'abbe Michel Giustiniani, qui a insere cette version dans sa Scio sacra del Rito latino (Avellino, 1658), pages 123-124. On la trouve aussi dans la Scelta delie letiere memorabili raccolte dalC abbate Giustiniani (Naples, 1683), seconde partie, pages 47-48. et Patrono meo Gratioso. Et signιe : Nobiliss. Magnif. Et Eruditiss. D. V. Obsequentissimus Mattlixus Cosmerovius, Sac. Cxs. Majest. Aulx Typographies. Cette ιpξtre n'offre aucun intιrκt. L'opuscule proprement dit dιbute, page 1, par cet intitulι : Leonis Allatii de Cryptographia Grxcorum recentiorum epistola. Carolo Morono suo Leo Allatius S.P.D. La page 36 est occupιe par l'errata. Cette dissertation fut imprimιe ΰ Vienne par les soins du savant jιsuite Simon Wangnereck, avec lequel Allatius ιtait ιtroitement liι. On trouvera dans le tome troisiθme une lettre relative ΰ cette impression. Bibliothθque impιriale de Vienne : C P. 2. B. 27. Je dois la description de ce volume ΰ M. le Dr Alfred Gτldlin de Tiefenau, conservateur de la susdite bibliothθque, lequel a poussι l'obligeance jusqu'ΰ me faire un calque du titre.
  3. LEONE